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sabato 17 novembre 2012

L'Occidente e le rivoluzioni del Nord Africa

·31-gen-2011 - José Luis Salgado Airas

Le rivolte popolari che richiedono un cambiamento democratico in tutto il Nord Africa minacciano di rovesciare l'influenza occidentale in questo settore.

Proteste a Il Cairo credits darkroom productions

In tutta l'Africa del Nord infuria uno sconvolgimento sociale che si sta diffondendo da Paese a Paese, in risposta alla rabbia della popolazione a causa dell'assenza di democrazia, rispetto dei diritti umani e possibilità di sviluppo economico. Le proteste che sono iniziate in Algeria si sono andate diffondendo in tutto il Maghreb per raggiungere la penisola arabica, dove già ci sono state proteste in Yemen e Bahrein.

Le cause delle rivolte in Nord Africa
La crisi economica che ha colpito l'economia globale, ma più specificamente le economie dei paesi europei che finora erano la speranza per migliaia di giovani dei paesi del Nord Africa, ha interrotto il flusso di migranti verso questi Paesi. Per questo motivo, i giovani laureati non riescono a trovare un lavoro decente nel loro Paese d'origine e non possono migrare verso l'Europa in crisi, che ha chiuso i battenti.

Questa generazione non accetta più che il potere nei loro Paesi è nelle mani di regimi paternalistici, con alti livelli di corruzione che reprimono coloro che vogliono portare miglioramenti democratici nella loro terra. Si tratta di una generazione che vuole ciò che i suoi fratelli più grandi hanno trovato in Europa, ma lo vuole senza lasciare il suo Paese.
Se a questi motivi di natura sociologica si aggiunge l'aumento dei prezzi di cibo ed energia che si è verificato in tutto il mondo, si comprende come si è creato il terreno ideale per i cittadini per chiedere riforme e politiche sociali, che permettono loro di sognare un futuro migliore per sé e per i propri figli. Fino ad oggi non sappiamo come queste rivolte si concluderanno, ma, per la maggior parte, sono state pacifiche.

Le conseguenze geopolitiche delle rivolte in Tunisia ed Egitto

Sebbene sia gli Stati Uniti che i paesi dell'Unione europea si sono affrettati a chiedere elezioni libere in Egitto dopo le proteste di massa contro il regime di Mubarak, sono questi poteri che hanno mantenuto i governi totalitari del Nord Africa. Gli interessi strategici ed economici delle potenze occidentali hanno appoggiato per decenni i regimi di Marocco, Tunisia o Egitto.
Se questi disordini dai risultati incerti porteranno alla creazione di governi islamici in questi Paesi, questo sarebbe un duro colpo per gli interessi degli Stati Uniti e della Francia. Per non parlare del cambiamento del delicato equilibrio della politica in Medio Oriente se l'Egitto diventa un paese islamico più vicino a Iran e Siria. La reazione di Israele a questa situazione può essere imprevedibile.

 Le conseguenze economiche delle proteste nei Paesi arabi

Quello che possiamo dire con certezza sono le conseguenze economiche che già si vedono, soprattutto per quanto riguarda le manifestazioni in Egitto. Questo paese è la strada obbligata dell'oltre l'8% del commercio mondiale via mare attraverso il canale di Suez. Un ulteriore 1,1 milioni di barili al giorno attraversano il gasdotto che collega il Mar Rosso con il Mediterraneo, che sommato all'olio che passa attraverso il Canale di Suez con navi cisterna, rappresenta il 2% della produzione mondiale di petrolio.
Tuttavia non ci sono stati ritardi e il traffico nel Canale non ha quasi subito battute d'arresto dopo le rivolte. Ma se questo cambia il prezzo del petrolio salirà inesorabilmente. E lo stesso vale per il gas naturale, che l'Egitto esporta liquefatto principalmente verso gli Stati Uniti e l'Estremo Oriente. Per ora, le grandi compagnie petrolifere hanno già chiuso i loro uffici al Cairo e stanno rimpatriando i loro lavoratori stranieri.
I disordini, che cominciarono in Algeria e Tunisia e si sono diffusi attraverso il Nord Africa in questo mese, possono seriamente cambiare lo "status quo" di questa regione. La combinazione di fattori sociali e politici ha creato un movimento che si è ampliato e diffuso in gran parte dei paesi del Nord Africa, minacciando l'equilibrio che le potenze occidentali hanno mantenuto nella zona attraverso una serie di governi totalitari che sembrano avere i giorni contatti.
da: suite101.net



LE RIVOLUZIONI DEL NORD AFRICA NEL 2011


Attraverso questa Webquest andiamo a studiare il movimento denominato Primavera araba.


INTRODUZIONE
Il nostro amico Francesco si mette sulla strada col suo Quad per il Sahara e non riceve notizie chiare su quello che sta succedendo  però la gente del posto lo informa del suo malessere e che sta per iniziare una protesta dovuta al prezzo del cibo, la disoccupazione, la mancanza di libertà...
In questo posto la connessione ad Internet non funziona e anche le altre tecnologie così che Francesco conta pochi ha pochi minuti al giorno per sapere cosa sta succedendo e, pertanto, ci chiede aiuto affinché appena riusciamo ad avere notizie gliele comunichiamo brevemente.


COMPITO
Il vostro compito sarà aiutare Francesco a capire gli eventi che stanno accadendo allo sviluppo socio-economico e politico.


COSA DOVETE FARE
1. Il vostro primo compito è quello di fare una mappa che indica i paesi in cui sono iniziate le rivolte.

2. Creerete un documento Power Point in cui classificherete le cause di questi disordini.

3. Realizzerete un calendario con le date dei fatti principali dal 2010 alla fine del 2012. Individuando in esse i cambiamenti di governo.

4. Infine creerete un dibattito per conoscere la vostra opinione e le ripercussioni che secondo voi le rivolte hanno avuto a livello internazionale.

RISORSE
link 1:
link 2:
vedi anche articolo allegato
link 3:WIKIPEDIA


CONCLUSIONI
Abbiamo guidato Francesco attraverso i diversi paesi dove la rivoluzione è passata.
Quale area ti è piaciuta di più?
Quali valori mette in luce questa rivoluzione?
Pensi che abbia influenzato il mondo?

credits: CRISTINA MARTINEZ SEBASTIA

lunedì 22 ottobre 2012

Il Sud Italia prima dell'Unità: se ne discute a Vieste


Siete caldamente invitati! Potremo approfondire il lavoro di ricerca del laboratorio sull'industrializzazione nel Sud Italia prima dell'Unità del 1861.
Sabato 27 ottobre alle ore 18.00 presso l'auditorium della scuola media "Spalatro" a Vieste si terrà la conferenza "Da Stato avanzato a  colonia" - ovvero come la nostra terra è diventata il sud Italia", che parlerà di alcune verità storiche sul sud Italia preunitario e sul processo di unificazione fin'ora taciute e in controtendenza con la storiografia ufficiale.
Sud Italia, tra gli stati più avanzati al mondo?
Non tutti sanno che il sud prima dell'unità d'Italia era uno stato tra i più antichi d'Europa con una situazione socio-economica tra le più avanzate al mondo.
Amministrato con leggi all'avanguardia, primati in campi come l'industria, il commercio, la cultura e in piena corsa verso la modernizzazione e lo sviluppo sociale e dei diritti della popolazione fu stroncato dall'invasione e dalle ingiustizie, abusi e sottomissioni avvenuti durante e dopo l'unità d'Italia.
Si parla della lettura di documenti originali dell'epoca, al fine di creare un quadro sulla situazione del Sud Italia pre-unitario più completo e veritiero di quanto è oggi opinione comune.
  
Esporrà in qualità di ricercatore storico da oltre 40 anni impegnato nella ricerca di documenti storici originali dell'epoca: dott. Alessandro Romano.
La locandina si riferisce alla prima parte della conferenza, che si è svolta il 12 aprile. Sabato 27 ci sarà la seconda parte.

Per creare mappe

Visto che qualcuno in classe era interessato ad un software per creare mappe digitali, vi posto un link dal quale è possibile scaricare il programma Xmind che vi guida nella costruzione di diversi tipi di mappe, molto utile soprattutto in vista di una verifica o di un'interrogazione e, in generale, per organizzare le idee. Lo trovate qui: http://www.xmind.net/download/win/
A fianco vedete un esempio di mappa sulla seconda rivoluzione industriale, che potete scaricare ingrandita a questo indirizzo: https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHUJyzGta8Ct73yeCRnxf6QKSfcMjSjaTPmvF0bI9W4OgsuiyLV6XW9GzK0bOsWJiz4RfKK2ZsIc7umOr-qAAePOoGYki9kmFTBM5kv0Kz8tfiHBZOAicrmHhzuBaJ6MAf6FK3HcMaak/s1600/la+seconda+rivoluzione+industriale.jpg

VIeste: guardiamoci intorno!

"La città di Vieste in vendita?" 
A proposito di Cittadinanza e Costituzione,  iniziamo a guardarci intorno. Per esempio aggiornandoci sulla cronaca, la politica, l'economia, lo sport a Vieste, a questo link: http://www.vocedivieste.org/index.php per cominciare a farci un'idea di quali sono i problemi reali. Vi invito nei commenti sotto a postare i link ad altri web magazine sulla città di Vieste.

martedì 16 ottobre 2012

sabato 6 ottobre 2012

Terrremoti, fulmini e vulcani!

Anche questo sito sembra interessante:















http://sphotos-g.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc6/247618_4682357107118_259152670_n.jpg
Vi invito ad esplorarlo, è sempre aggiornato dal vivo. Al suo interno trovate anche i sismografi (gli strumenti che misurano l'intensità dei sismi) aggiornati in tempo reale. Interessante anche la sezione "fulmini live". Aspetto commenti che riguardano la geografia in generale e sui temi che stiamo affrontando quest'anno in particolare.